Vita e riciclo degli infissi

VITA E RICICLO DEGLI INFISSI

VITA DEGLI INFISSI

ALLUMINIO

Gli  infissi in alluminio hanno una durata che può arrivare fino ai 60 anni, più lunga rispetto alle altre tipologie di serramento, motivo per il quale in passato si è assistito ad un loro forte impiego. 

Sono tra le tipologie più costose, a proprio vantaggio hanno un’ottima resistenza alle intemperie, sono indeformabili, permettono di realizzare finestre e vetrate di grandi dimensioni ed infine sono di facile pulizia.

Questi sono i principali motivi che inducono a farne un frequente utilizzo.

 

ALLUMINIO/LEGNO

L’opzione più ambita tra i consumatori che stanno valutando la sostituzione infissi, è quella degli infissi in alluminio/legno perché riescono a coniugare la bellezza ed eleganza estetica del legno con la resistenza e durevolezza della struttura portante in alluminio.

L’alluminio esterno può avere finiture diverse come ad esesmpio laccato, decorato legno, ossidato, e via dicendo.

Il serramento alluminio/legno, nonostante sia la variante più costosa, è il maggiormente richiesto. I vantaggi che derivano da questo gioco tra materiali sono la possibilità data al legno di poter essere esposto a temperature elevate e a situazioni in cui è richiesta molta resistenza e poca manutenzione. 

La durata può arrivare fino ai 60 anni.


PVC

Gli infissi in PVC (polivinile di cloruro) in precedenza erano facilmente deformabili, ma oggi con le nuove tecnologie produttive possono raggiungere una durata di circa 35 anni.

Negli ultimi anni, per la sostituzione infissi, questa tipologia di serramento ha conquistato una grande fetta del mercato a causa del costo, fino al 30% in meno rispetto ad un serramento in legno.

Le principali caratteristiche di questa tipologia di serramento sono: impermeabilità, buon isolamento termico, resistenza alle intemperie, alla corrosione, ai raggi Uv e facilità nella pulizia, infatti basta semplicemente passare un panno umido o una spugna perché siano sempre perfette, senza il bisogno di riverniciatura o altro.

Nel concetto di sostituzione infissi, solitamente vengono acquistati per palazzine adibite a seconde abitazioni o per appartamenti da dare in affitto.

Va segnalato che ultimamente si assiste ad un progressivo acquisto per casa propria, grazie alla disponibilità di una vasta gamma di colori e alla possibilità di poter realizzare diverse tipologie di apertura e forme come ad esempio archi, trapezi, cerchi, e così via. 



RICICLO DEGLI INFISSI

ALLUMINIO

Da molti anni, ormai, l’industria italiana del riciclo dell’alluminio detiene una posizione di rilievo nel panorama mondiale per quantità di materiale riciclato.

Il nostro Paese è infatti terzo al Mondo assieme alla Germania dopo Stati Uniti e Giappone.
E’ un primato ancora più interessante se consideriamo gli aspetti legati alle performance ambientali di questo materiale: infinita riciclabilità, tutela dell’ambiente e delle sue risorse naturali e importante contributo alla riduzione di emissioni nell’atmosfera in linea con il protocollo di Kyoto.

L’alluminio possiede caratteristiche ottimali per il riciclo: può essere riciclato al 100% e riutilizzato all’infinito.
Circa il 90% dell’alluminio prodotto nel nostro Paese proviene dal riciclo e non differisce per nulla da quello ottenuto dal minerale originale poiché le caratteristiche fondamentali del metallo rimangono invariate.
Sostanzialmente il materiale viene pre-trattato a circa 500° per essere epurato da vernici o altre sostanze aderenti e poi fuso a 800° per ottenere alluminio liquido da cui si ottengono lingotti, placche o billette destinate a essere lavorate per la produzione di semilavorati e nuovi manufatti.
L’alluminio riciclato ha le stesse proprietà e qualità dell’alluminio originario e viene impiegato nell’industria automobilistica, nell’edilizia, nei casalinghi e per nuovi imballaggi.

 

PVC

Il riciclaggio del PVC è praticabile solo mediante piani di raccolta differenziata per singole applicazioni commerciali dal momento che l'elevata presenza di additivi nei prodotti finali li rende altamente disomogenei. Per queste stesse ragioniil Libro Verde sul PVC realizzato nel 2000 dalla Commissione Europea per valutarne gli aspetti ambientali, indica nel PVC una materia plastica particolarmente difficile da gestire soprattutto nella fase di smaltimento.

E ancora a proposito del suo riciclaggio, il CHEJ sostiene: ’’Il PVC non può essere effettivamente riciclato a causa degli additivi usati nel processo di lavorazione per renderlo resistente e flessibile in quanto questi contaminano l’intero processo. Molti consumatori non sanno che il simbolo 3 apposto sulla plastica significa PVC, e pertanto riciclare questi prodotti ha ben poco senso in quanto si otterrebbero contenitori inutilizzabili. Infatti una sola bottiglia di PVC riesce a contaminare un processo di riciclaggio di 100.000 bottiglie PET.”

Pertanto ciò che emerge con chiarezza è che il PVC sarebbe tecnicamente semplice da riciclare come l’altra plastica ma ciò che produce i problemi maggiori per la salute sono gli additivi utilizzati nella lavorazione per renderlo più malleabile e lavorabile, mettendo a rischio l’intero processo di riciclaggio.

 

MATERIALI FERROSI

Il riciclo dei materiali ferrosi, permette di riutilizzare e reintrodurre sul mercato una notevole percentuale di materiale trattato, con consistenti vantaggi in termini di tutela dell’ambiente e di risparmio economico.

Con i suoi 23,7 milioni di tonnellate di acciaio prodotte nel 2014 (dati Federacciai), l’industria siderurgica italiana si è piazzata al secondo posto in Europa, preceduta solo dalla Germania. Com’è stato possibile, visto che i nostri cugini teutonici possono disporre di notevoli giacimenti di minerale di ferro e noi, invece, di materie prime siamo così poveri che lo sanno anche i muri? La risposta è: grazie ai rifiuti. L’acciaio, infatti, è riciclabile al 100%. Questo significa che la filiera può essere alimentata quasi interamente dai soli scarti. La siderurgia italiana, nello specifico, si regge proprio sul flusso di rottami ferrosi che ogni anno finisce nelle fornaci elettriche da nord a sud del Paese. Cosa che fa dei rottami una merce ambita. Anche da chi è disposto a tutto pur di procurarsela e metterla sul mercato.

 

VETRO

Il vetro è il materiale "ecologico" per eccellenza, più duttile e meno inquinante, potenzialmente infinito e trasparente nelle sue qualità fisiche e naturali, è una grande opportunità per l'ambiente. Grazie alla assoluta compatibilità ecologica e alle infinite possibilità di riciclo, questo materiale risulta un elemento ad elevata compatibilità ambientale, quando correttamente recuperato e riciclato.

Una bottiglia, se rifusa nel forno di una vetreria, dà luogo ad un'altra bottiglia, con le stesse qualità della precedente, caratteristica, questa, peculiare del vetro.

Una riciclabilità totale che permette un notevole risparmio energetico nella fase di fusione. Riciclare il vetro, infatti, riduce il consumo delle materie prime necessarie: da 100 Kg di rottame di vetro si ricavano 100 Kg di prodotto nuovo, mentre occorrono 120 Kg di materie prime vergini per avere 100 Kg di prodotto nuovo. Un impiego dell'80% di frammenti vetrosi nella miscela vetrificabile porta a un'economia energetica del 25%, e ad una conseguente diminuzione delle emissioni di CO2 del 40% rispetto al solo utiizzo di materie prime vergini.

(fonte: FEVE).

 


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